martedì 16 febbraio 2010

Cara/o lettrice/ore...

Colturano, 16.02.2010


Cara/o lettrice/ore,
un recente botta e risposta apparso su un blog locale ha riportato a galla una domanda che da tempo vagava nella mia mente in cerca di risposta:”ma dove è andato a finire tutto il fermento degli aspiranti amministratori e dei cittadini che si respirava appena 10 mesi fa? “Indubbiamente è stata una bella stagione dove ci si ritrovava per le strade e nei giardini in cerca di consensi, in attesa dei risultati tra musiche, salamelle, dibattiti ecc.
E ora?
Ma sono passati 10 mesi o 10 anni?
In una sorta di ritorno al passato ricordo alcuni fatti.

Una lettera aperta di alcuni cittadini vicini all’amministrazione pochi giorni dopo le elezioni dalla quale riportai l’impressione di una cultura intollerante verso la minoranza che credevo superata.
E poi un certo fastidio della maggioranza durante il primo CC allorché la minoranza chiese un qualcosa che non ricordo che non essendo previsto dal regolamento fu respinto o che indusse addirittura ad ipotizzare la modifica del regolamento sullo specifico.
Insomma, per parlare chiaro, una amministrazione, forse, un po’ troppo chiusa su se stessa. Si ha quasi l’impressione che l’amministrazione tenda a vedere in ogni iniziativa della minoranza un atto di “ostilità” e che quindi reagisca emotivamente di conseguenza. E’ l’atteggiamento che mi lascia perplesso. Quanto al metodo invece, e in punta di diritto, l’Amministrazione ha piena legittimità di utilizzare tutti gli strumenti che il sistema mette a disposizione per governare.
Che ne dici cara/o lettrice/ore?

E la minoranza?Dopo la mobilitazione poderosa e, relativamente parlando, “vincente”delle elezioni, ho quasi l’impressione che essa si sia sciolta come neve al sole. Perché mi chiedo non dare continuità al “Colmo” senza però quei toni polemici comprensibili in campagna elettorale ma insopportabili in una condizione di normale conflittualità politica? La stessa presenza fisica di Barbato in occasioni delle varie iniziative ludico-popolar-religiose mi sembra essersi diradata. Si, lo so, anche lui ha i suoi impegni familiari e di lavoro, ma…
Barbato è un uomo di “comunicazione” e sa meglio di me quanto il cittadino abbia bisogno di riferimenti precisi e costanti per non sentirsi in balia degli eventi. Capisco che possa avvertire un senso di frustrazione nel constatare che il sistema di governo della cosa pubblica non gli dia grandi strumenti a supporto dei suoi intenti, ma lo scorso anno ha perso e se ne deve fare una ragione. Solo così, considerando la sconfitta come un punto di partenza e solo se avrà voglia di “sporcarsi le mani” giorno dopo giorno, credo, la prossima volta potrà vincere.
Sbaglio cara/o lettrice/ore?

E tu/noi cittadino/i, che fine hai/abbiamo fatto?
Siamo onesti almeno una volta: noi riteniamo di aver assolto completamente ai nostri compiti esprimendo il nostro voto per poi diventare cittadini virtuali. E così facendo perdiamo ogni diritto alla proposta e soprattutto alla critica. Come si suole dire, le nostre critiche assumono così il valore dei commenti del “dopo partita” a risultato acquisito e quindi senza il benché minimo valore.
Attraverso quali atti il cittadino che volesse invece partecipare potrebbe essere informato, coinvolto, stimolato?
· Partecipare ai CC, accedere all’Albo Pretorio e consultare gli atti? Troppo ermetico e formale il linguaggio usato per potere essere compreso e soprattutto troppo lontani dal quotidiano molti dei temi trattati. Della registrazione audio/video dei CC non frega niente a nessuno, dei problemi sociali, economici, di sicurezza, dei giovani si.
· Leggere l’Olmo? Troppo auto celebrativo!
· Leggere il Colmo? Sparito!
· Scrivere ai siti web dell’Amministrazione e della minoranza? Nessuno risponde!
· Esprimere le proprie opinioni nei vari Blog? Nessuno li legge.

Insomma, siamo alla solita e ormai trita storia della distanza tra politica e cittadino che si fa sempre più grande. Abbiamo il coraggio di ammetterlo: questa realtà fa comodo a tutti. Alla politica e a noi cittadini. Fino a quando non succede qualcosa di irreparabile che ci tocca in prima persona.
E allora che fare?

Perché l’Amministrazione non indice assemblee pubbliche una due volte l’anno? Immagino un incontro gestito da un cittadino di riconosciuta autorevolezza, dove sia vietata la propaganda, le claque, le gazzarre e qualunque manifestazione poco civile. Un incontro dove prima l’Amministrazione descrive il lavoro fatto, i risultati ottenuti, le difficoltà incontrate e soprattutto, dove il cittadino domanda e l’Amministrazione risponde. Certo, se non si lasciano i pregiudizi a casa, un tale evento è destinato a suscitare scontri verbali e polemici e allora sarebbe un fallimento!
Ma sarebbe più grande dell’attuale fallimento chiamato “silenzio”?
Io dico di no!
Che ne dici cara/o lettrice/ore?

Guerriero Alongi
(guerriero.alongi@libero.it)

CC:redazione L’Olmo
redazione Il Colmo

martedì 9 febbraio 2010

Un bacio

20 gennaio, in Emodinamica c/o gli Ospedali Riuniti di Bergamo per un paio di diagnosi interventistiche previste dopo tre anni dal trapianto.Due assistenti, un tecnico addetto all’eco cardiografo (non sono sicuro che questo sia il nome corretto), ovviamente io e lui, il primario dottor Orazio Valsecchi.Un uomo di grande umanità prima ancora che di grande professionalità, sui 55 anni, barba bianca apparentemente incolta, uno sguardo dolce su una presenza fisica importante.
Si comincia con il cateterismo destro:una sonda inserita attraverso la vena giugulare. Orazio (mi piace chiamarlo per nome) trova subito il giusto accesso e giù , curioso, a guardare nei meandri dei miei due cuori.L’operazione si conclude velocemente senza particolare sofferenza da parte mia.
Poi la coronografia.Questa volta l’accesso è attraverso l’arteria radiale sul polso destro. Sento che Orazio tocca la parte con pressioni variabili delle dita, cambia di posizione, parla con la Dott.ssa Vassilleva già da me incontrata in passato , alla ricerca dell’arteria che..si nasconde a loro. Anestesia e poi cercano di entrare con la sonda. E’ un tentativo lungo,accompagnato da tensione che , benché coperto , avverto nei loro silenzi e movimenti. Ma l’arteria fa la timida o forse la ribelle. Altra anestesia altri tentativi;vani. Poi sento una scossa improvvisa e dolorosa; avevano inavvertitamente toccato un nervo. Si danno il cambio e alla fine ecco che l’arteria decide di collaborare e si fa trovare. Iniziano a navigare all’interno dei miei due cuori. Sullo schermo vedo la sonda passeggiare da una coronaria all’altra e chissà dove, ogni tanto avverto vampate di calore conseguente all’immissione del liquido di contrasto e così via. Al termine , dopo un’ora e mezza,Orazio stacca sonde , sondini, elettrodi e mi fa sedere sul lettino . Per quanto avessi sopportato il dolore con dignitosa sopportazione, mi sentivo provato sul piano fisico e anche psicologico.
Ed ecco che Orazio, accortosi della mia condizione, mi stringe la testa fra le sue mani e mi dà un bacio sulla fronte.
Ha mai provato "lettore distratto" un bacio o un abbraccio affettuoso e virile di un uomo sincero e buono in condizioni di fragilità? E’ una cosa fantastica.Tutto passa, dolore , tristezza, sofferenza e la condizione di quiete ti accompagna nel tempo.E nei momenti di tristezza quella sensazione ritorna e lenisce le pene. Non è solo un fatto terapeutico, ma piuttosto un momento di crescita interiore e di risveglio di quei valori di amicizia,solidarietà, amore ormai nascosti chissà dove.
Ma ci sarà pure un momento, un modo per risvegliarci da questo letargo dell’anima?