martedì 9 febbraio 2010

Un bacio

20 gennaio, in Emodinamica c/o gli Ospedali Riuniti di Bergamo per un paio di diagnosi interventistiche previste dopo tre anni dal trapianto.Due assistenti, un tecnico addetto all’eco cardiografo (non sono sicuro che questo sia il nome corretto), ovviamente io e lui, il primario dottor Orazio Valsecchi.Un uomo di grande umanità prima ancora che di grande professionalità, sui 55 anni, barba bianca apparentemente incolta, uno sguardo dolce su una presenza fisica importante.
Si comincia con il cateterismo destro:una sonda inserita attraverso la vena giugulare. Orazio (mi piace chiamarlo per nome) trova subito il giusto accesso e giù , curioso, a guardare nei meandri dei miei due cuori.L’operazione si conclude velocemente senza particolare sofferenza da parte mia.
Poi la coronografia.Questa volta l’accesso è attraverso l’arteria radiale sul polso destro. Sento che Orazio tocca la parte con pressioni variabili delle dita, cambia di posizione, parla con la Dott.ssa Vassilleva già da me incontrata in passato , alla ricerca dell’arteria che..si nasconde a loro. Anestesia e poi cercano di entrare con la sonda. E’ un tentativo lungo,accompagnato da tensione che , benché coperto , avverto nei loro silenzi e movimenti. Ma l’arteria fa la timida o forse la ribelle. Altra anestesia altri tentativi;vani. Poi sento una scossa improvvisa e dolorosa; avevano inavvertitamente toccato un nervo. Si danno il cambio e alla fine ecco che l’arteria decide di collaborare e si fa trovare. Iniziano a navigare all’interno dei miei due cuori. Sullo schermo vedo la sonda passeggiare da una coronaria all’altra e chissà dove, ogni tanto avverto vampate di calore conseguente all’immissione del liquido di contrasto e così via. Al termine , dopo un’ora e mezza,Orazio stacca sonde , sondini, elettrodi e mi fa sedere sul lettino . Per quanto avessi sopportato il dolore con dignitosa sopportazione, mi sentivo provato sul piano fisico e anche psicologico.
Ed ecco che Orazio, accortosi della mia condizione, mi stringe la testa fra le sue mani e mi dà un bacio sulla fronte.
Ha mai provato "lettore distratto" un bacio o un abbraccio affettuoso e virile di un uomo sincero e buono in condizioni di fragilità? E’ una cosa fantastica.Tutto passa, dolore , tristezza, sofferenza e la condizione di quiete ti accompagna nel tempo.E nei momenti di tristezza quella sensazione ritorna e lenisce le pene. Non è solo un fatto terapeutico, ma piuttosto un momento di crescita interiore e di risveglio di quei valori di amicizia,solidarietà, amore ormai nascosti chissà dove.
Ma ci sarà pure un momento, un modo per risvegliarci da questo letargo dell’anima?

1 commento:

  1. Quel lettore distratto è anche per me che solo adesso mi accorgo del tuo post. Ti abbraccio virtualmente..
    PS: ho guardato nel frigo e non c'è pasta sfoglia per lo strudel. Oggi ci voleva per tirarci un po' su, ne ho bisogno anche io! abbi fiducia, lo farò presto ^_^

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