mercoledì 26 maggio 2010

Cara Mariarca

“Cara Mariarca,
da quando te ne sei andata, a volte il mio pensiero corre a te . Domande che non trovano risposte, risposte subito accantonate, dubbi e tanti tanti perché. Con il tuo gesto volevi richiamare l’attenzione da tempo distratta delle istituzioni e della gente ad un maggiore senso di giustizia. Che imperdonabile errore hai commesso! Ma lo sai che già pochi giorni dopo la tua morte la notizia era stata dimenticata? Oggi,a distanza di poco più di un mese nessuno delle persone a cui volevi indirizzare il tuo messaggio si ricorda più di te.
I medici hanno detto che la tua morte non ha alcuna relazione con la tua protesta e magari hanno ragione.
Altri ,i sostenitori del buon governo senza se e senza ma,hanno detto che il governatore della Campania ha avuto ragione a sospendere gli stipendi vista il disastro in cui la sanità campana si trova ,e magari hanno ragione.
Tutti hanno ragione, ma la gente si sente sola , soffre e muore senza una risposta a loro “perché”.
Sai quale è la cosa che non sopporto? Il silenzio della gente rispetto al degrado della società. E’ paradossale che non sia il degrado stesso il problema ,segno che esso è stato ormai metabolizzato e quindi accettato come un fatto normale. Abbiamo forse superato il punto di non ritorno oltre il quale solo un grande e drammatico evento collettivo può riportare l’uomo e i veri valori della vita al centro dell’Universo?
Ho una gran paura!
Il tuo gesto ha rotto questo silenzio e ,come una pugnalata improvvisa , ha penetrato la mia coscienza che si stava addormentando e ho provato un gran dolore rigeneratore.
E adesso che fare?
Ciao Mariarca.
Guerriero”

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